Ancora anglismi, quelli in tuta mimetica nella boscaglia italiana

[…] parole che abbiamo da tempo preso dall’inglese: ciclostile, draga, drenare, fluorescente, multinazionale, contattare, extraterrestre, viadotto. Sono del tutto mimetizzate, e perciò poco fastidiose, come ad esempio «moviola», con la sua aria di famiglia, anche se in realtà dipende da movie «cinema». E pensiamo al gran numero di «prestiti semantici», che si sono metabolizzati più facilmente di quelle forme affacciatesi nel loro aspetto straniero nudo e crudo. Hanno aggiunto, semplicemente, un nuovo significato a quello che in italiano già avevano. Si copia un modello con materiali lessicali indigeni.

Vedi per esempio l’italiano attrazione «spettacolo» (inglese attraction), o anticipazione, nel senso di notizia in anteprima, o contenitore, programma televisivo (da container). Hanno avuto dunque maggiore possibilità di attecchire nel linguaggio comune, e di non disturbare i puristi, prestiti semantici tipo depressione (americano: depression, Anni 1929-32), e nel significato statistico dell’inglese occurrence, to occur, l’italiano «occorrenza» anziché «ricorrenza».

Moltissimi i calchi di traduzione, quasi irriconoscibili come forestieri. Ne elenco qualcuno, tra i più comuni: alta fedeltà (high fidelity), aria condizionata (air-conditioned), assistente di volo (flight assistant), carta carbone (carbon paper), conferenza stampa (press conference), disco volante (flying saucer), effetto serra (greenhouse effect), forno a microonde (microwave oven), fuga dei cervelli (brain drain), fumo passivo (passive smoking), fuorilegge (outlaw), gratta e vinci (scratch and win), lista d’attesa (waiting list), luna di miele (honeymoon), pagine gialle (yellow pages), penna stilografica (americano: stylographic pen), tavola rotonda (round table), uomo della strada (man in the street).

fonte: Parole in corso di G. L. Beccaria, Tutto Libri de La Stampa in edicola sabato 12/08/06