Apota (e non “apoto”)

[…] Isabella legge moltissimo. Che lei sapesse chi era Samuel Johnson poteva anche capitare; in fondo Johnson è stato una delle personalità di maggiore spicco del Settecento inglese. Ma che avesse letto la sua biografia scritta da James Boswell, mi ha lasciato di stucco. Un giorno, poi, a tavola, le ho detto che io ero “apoto” e Isabella non ha fatto la faccia inebetita che fa lei in questo momento».

Confesso che mi sento preso in castagna.

S.: «Viene dal greco antico. Significa “colui che non beve”. Fu un conio di Papini e Prezzolini».

Allora c’è questo signore attempatello che, come spesso accade in certa età, si è fidanzato con una bella donna di circa quarant’anni più giovane la quale lo avrebbe conquistato anche con le proprie ampie competenze lessicali.

La rete brulica di persone che si richiamano a Prezzolini, e non in senso di astinenza dal vino:

Noi potremmo chiamarci la Congregazione degli Apoti, di ‘coloro che non la bevono’, tanto non solo l’abitudine ma la volontà di berle, è evidente e manifesta ovunque… Di gente che vuole agire.. il nostro paese ne ha abbondanza. Dove difetta è nel resto: la coltura, la vera intelligenza (da non confondersi con la furberia)…, la educazione intellettuale e morale, il senso profondo e largo dell’umanità… Se noi avremo questi valori umani, i partiti, che non li hanno, sentiranno per forza questa influenza. Insomma non dovrebbe essere il nostro un lavorare di pura intelligenza ma tenere alquanto della fede nel lavoro stesso e partirsi dalla convinzione che così si collabora a qualche opera universale. G. Prezzolini (da qui)

Aggiornamento:

Sto sistemando vecchie “parole del giorno” dello Zingarelli e l’ho trovata (27  Maggio   2006):

apòta
[vc. dotta, dal gr. ápotos ‘che non (a- priv.) beve (dal radicale po- del v. pínein ‘bere’)’; 1922] s. m. e f. (pl. m. -i)
* (lett.) Chi non è disposto a credere ingenuamente a qualsiasi cosa, a prestare fede a chiunque.

Un pensiero su “Apota (e non “apoto”)

Lascia un commento