La bellezza dalla A alla Z (DE)

Glossar/Fachbegriffe zu Beauty, Kosmetik, Wellness, Schönheitsoperationen (DE)

Così, se qualcuno non sapesse ancora cosa significa SPA:

Abkürzung für lateinisch „sana per aquam“, gesund durch Wasser. Wellnesseinrichtung, bei der Anwendungen mit der wohltuenden Kraft des Wassers im Vordergrund stehen.

Che poi è salus per aquam, salute attraverso l’acqua, ma vabbè. In fondo sono germani (rileggasi Germania di Tacito).

It-bag

E che dire della “It-bag”, leggi: la borsa del momento, quella per cui bisogna mettersi in lista d’attesa, spendere cifre che gridano allo scandalo e una savonaroliana fustigazione dei costumi? Traducente?

It-bag (en) = it-bag (it)

Accessori: mai come quest’anno gli accessori, tantissimi, sono essenziali per realizzare l’outfit.  Non basta un completo azzeccato, deve rigorosamente essere arricchito dalle scarpe giuste, dalla cintura in tinta, dai gioielli o bijoux di moda e preferibilmente dalla ‘it-bag’ (la borsa più di moda) del momento! (da Margherita.net, pagina non più visualizzabile)

Brogues and zoot suit

E sì che mi piacciono molto. Eppure non sapevo che questo tipo di scarpa


si chiamasse brogue.

Trovo tutta la storia in un sito dedicato allo stile “mod”:

Brogues
La parola brogue deriva dal gaelico bróg che vuol dire scarpa. Le scarpe inizialmente usate in Irlanda e nelle Highlands scozzesi dovevano avere caratteristiche tali da essere utilizzabili nelle aree umide e nei pascoli. Le brogues originali avevano quindi diversi buchi che non permettevano all’acqua di rimanere intrappolata dentro la scarpa ma di uscire, rendendo meno faticoso il cammino in terreni umidi come quelli della campagna irlandese o scozzese.
L’uso di queste scarpe era così diffuso in Irlanda che presto gli irlandesi emigrati cominciarono ad essere chiamati dispregiativamente “brogue” e fino ai giorni nostri la parola brogue sta a rappresentare l’accento irlandese.
[…]
La Brogue classica presenta decorazioni a punzonatura che creano un inconfondibile disegno con la punta a coda di rondinesemibrogues hanno meno decorazioni e non hanno punta a coda di rondine). Il modello oggi a noi noto fu influenzato grandemente dallo stile art déco degli anni Venti che fu applicato su scarpe di modello Oxford (in Italia “francesina” ovvero il modello usato nei collegi inglesi con lacci e a punta affusolata).

Negli anni Trenta le brogues divennero le scarpe preferite da trendsetters tipo Fred Astaire ed Edward, il Principe di Galles, che indossavano le brogues sia nei campi da golf che (in versioni più leggere) in città. Lo stile brogue fu cosi popolare che apparve anche in altri modelli di scarpe come in modelli derby, stivali, scarpe da donna e addirittura quelle con tacchi a spillo! Negli anni Venti e Trenta in America si diffuse la moda di brogues two tone bianche e nere che ebbero particolarmente successo tra gangsters e zooties.

E uno zoot suit è questo qui :

(slang) vestito (da uomo) con giacca lunga e larga e pantaloni a tubo e a vita alta (Ragazzini)

Com’è donante

Ancora moda e ancora il Corriere

cappottini a matita chiusi da una fila di piccoli bottoncini [se sono bottoncini grandi non sono] d’oro zapponato (battuto)
Zapponato dovrebbe essere appunto “battuto” (come aggiunto tra parentesi), ma è un termine tecnico dell’arte orafa? In verità ho trovato soltanto la definizione agricola: lavorare terreni duri e sassosi con lo zappone
donante
una nuova linea dei pantaloni scattante, donante e pratica

Come termine di legalese: In diritto, la persona che fa una donazione (Devoto-Oli 2002-03)
Come participio presente di donare nel senso di stare bene è una vera novità!

pantaloni skinny (seconda pelle)

Ho trovato occorrenze di Skinny rib: (EN) Maglia a fitte costine, molto aderente

ricami di jais

jais: (FR) n italiano, giaietto. Dalla lavorazione di una varietà di lignite durissima dell’Asia Minore si ricava una pietra lucida e nera, chiamata anche “pietra di Gages”, città della Licia. In jais nero erano prodotti i “bijoux de deuil”, gioielli che la regina Vittoria aveva imposto alle dame di corte alla morte del marito Albert, ora diventati oggetti di antiquariato. Il jais è stato utilizzato per tutto il secolo, in varie applicazioni e decorazioni, a perline o a cannette scintillanti soprattutto su abiti da sera in chiffon, crepe, raso, per bottoni fantasia, per guarnire borsette e frange di abiti.
Caban: Ampia giacca in panno, di taglio sportivo. Per alcuni, deriva dalla divisa dei cocchieri inglesi dell’800 e deve il nome al termine cab (carrozza). Per altri, invece, da un giaccone dei marinai bretoni nel ‘700. Caldo e funzionale, il caban è stato realizzato nelle fogge e con i materiali più disparati. Nell’ultimo decennio, ha perso la connotazione esclusivamente maschile, diventando un passe-par-tout unisex
martingalaCaban
Listino di stoffa applicato posteriormente su cappotti, giacche e fermato da bottoni

giaccone stondato

stondare: ridurre in modo da ottenere una forma o un profilo rotondeggiante: stondare la scollatura di un abito
camicie vittoriane in georgette stropicciato
georgette: Tessuto di seta o di lana prodotto con filato di ordito ritorto in senso contrario rispetto a quello di trama per cui il tessuto prende aspetto e mano ruvidi. In bianco e a disegni sia operati che stampati, è adatto per vestaglie, camicie, abiti femminili

materiali antichi come il pizzo, il macramè o l’uncinetto

macramé: Merletto pesante costituito da una serie di fili, nodi e cordoncini intrecciati che ne disegnano il motivo. Si usa come passamaneria.

Di “insellato” e altro

Ancora moda a Milano. Appunti dall’articolo del Corriere sulle sfilate del mercoledì:

– pantaloni quasi rigidi per l’uso di tessuti croccanti
– giubbotti da biker borchiati, giubbotti-biker

bi|ker (s.m. e f.inv.) ES ingl. appassionato di motociclette o di motociclismo

– cinture toste che serrano la vita alta

Mi stupisce un po’ questo linguaggio che mi pare un po’ “giovanilistico” o comunque molto colloquiale
tosto
2 CO colloq., cocciuto, testardo: è un tipo t., non riuscirai a convincerlo facilmente! | gerg., che sa il fatto suo, deciso: un professore t.
3a CO che presenta notevoli difficoltà, impegnativo: quell’esame è proprio t., un libro t.
3b CO colloq., di libro, film, ecc., dai contenuti forti: un film t. sull’Algeria
4 CO gerg., nel gergo giovanile, particolarmente degno di considerazione, valido: una moto veramente tosta; anche riferito a persona: un gruppo di amici tosti

– la giacchina in tweed avvitata e la spalla insellata all’insù

avvitato: TS sart., attillato in vita, sciancrato
insellato: ?

– il matelassè di lana (con le quali fa belle mantelle) cfr. qui

– pellicce dall’avvolgente forma a uovo

parka di astrakan tagliati col gros

parka
ES ingl. giaccone con cappuccio, realizzato in pelle di foca o in pelliccia, indossato dagli eschimesi e dalle popolazioni delle regioni artiche | estens., giacca invernale con cappuccio,   anche impermeabile, di lunga o media lunghezza, gener. foderata di pelliccia o imbottita, diffusa nell’abbigliamento sportivo e casual o utilizzata come equipaggiamento militare

astrakan
Qualità di agnelli Karakul (agnelli persiani) che forniscono una pelliccia dai caratteristici riccioli neri o grigi lucenti. Il nome deriva dalla città Astrakan della Russia meridionale. (Vedi: Bukhara,Karakul Persiano e Breitschwanz). Si fanno anche dei tessuti che imitano dette pellicce e ne prendono il nome.

gros

Termine che indica generalmente un tessuto ad armatura reps d’ordito. Vedi GROS GRAIN.

gros grain
Termine francese per grana grossa. Tessuto con pronunciate nervature in ordito ottenute sia con effettodi armatura sia con l’impiego di filati ritorti di titolo diverso. Solitamente l’ordito è di seta, di raion o fibre sintetiche, la trama di cotone. E’ usato per confezioni femminili. Viene fabbricato anche in nastro per guarnizioni in confezione.

Ma sull’astrakan, e le pellicce in genere, sto con gli animalisti. Leggere qui per inorridire:

Questo particolare tipo di pelliccia, tanto decantato come articolo di lusso, può essere prodotto con un unico sistema: uccidendo e scorticando agnelli che hanno solo alcuni giorni o alcune ore di vita e persino agnelli non ancora nati, strappati letteralmente al grembo della madre.

E inoltre:
Il glossario del sito Abitiantichi
Ricco glossario tessile e di abbigliamento

Sciccherie

Mentre qui cerchiamo di dimenticare il gelo, questa settimana a Milano è di scena l’autunno – inverno. Leggo i resoconti, con occhio lessicomane (ma anche nostalgico: lo confesso subito, da piccola volevo fare la stilista). Ovvio, è Armani il mio preferito:
Così la bella signora – allure vagamente anni 40, mai senza un piccolo cappello poggiato sul lato o una grande spilla puntata sul risvolto o una décolleté impeccabile – sceglie fra un guardaroba (colori delle pietre preziose: ametista, topazio, granata) di gonne scultura che non fanno che esaltarle le forme: per il giorno con sottane strette, morbide sui fianchi e poi drappeggiate al centro o montate in sbiego e ondeggianti al passo; per la sera con creazioni che paiono calici capovolti. Sopra alle prime, Armani ha scelto giacchine che sottolineano busto e spalle e che all’interno nascondono bolerini di organza cuciti a mano. O cappotti svasati con il collo che si alza e ricade morbido. A «calice» sono gli abiti per la notte che danzano sulle caviglie (neppure un «lungo») e s’illuminano di incredibili cristalli. Non ci vuole molto per capire che la collezione non è accessibilissima: preziosità dei materiali, leziosità dei dettagli, importanza dei tagli tradiscono uno sadichello spirito couture e un invito a trascorrere il tempo fra cocktail e soirée. Armani non lo nasconde: «E’ un esercizio di scuola» dice a chi sa che tanto poi nel campionario c’è anche tutto il resto.
(dal Corriere)
Mi segno qualche espressione tipica da recensione sfilata:- un’infinita declinazione di abiti
– disegnare una donna (di stilista che prima si era occupato di moda maschile)
– street chic (E’ street chic la signorina di ***)
– sciccheria, che da termine popolare (De Mauro: CO pop., eleganza) che io sento ironico, qui passa a un sostantivo neutro: una vera sciccheria di seta, organza e visone.

Noto che i cristalli di Swarovski stanno ormai diventando un vocabolo a se stante: un abito tempestato di swarovski (minuscolo)

Per aggiornamenti sul mondo della moda (et altre fatuità): qui

Matelassé

Spunto:
l’opulenza eterodossa di trench matelassé laminati d’oro

matelassé s.m.inv.
ES fr. tessuto imbottito e trapuntato a macchina; anche agg.inv.: lavorazione m.
(dal De Mauro online)

L’immagine è tratta dal Dizionario illustrato della moda a cura della Logos; qui i traducenti di matelassé in EN, DE, FR, PT.

E per chi giocasse con l’idea di sposarsi, una pagina di Donna Moderna dedicata a stoffe e modelli dell’abito nuziale.

Fantasie di materiali

Leggendo una rivista femminile trovo materiali da memorizzare:

Cappotto in cotone tecnico
Nel De Mauro online viene definito

tecnico: 3 agg. CO TS sport, di abbigliamento e attrezzatura sportiva, studiato per soddisfare esigenze specifiche e realizzato spec. con materiali a tecnologia avanzata

Nel web trovo la definizione di technical cotton (DE) in un sito dedicato agli sport all’aria aperta: ” Es ist ein Mischgewebe aus Baumwolle und Polyester”

Anche lana tecnica, tessuto tecnico (sneaker senza lacci in tessuto tecnico traspirante, nabuk e vitello)

Tailleur in lana finestrata.

Finestrato:  2 TS abbigl., di tessuto o indumento con disegno a grandi riquadri: giacca finestrata (De Mauro)

Mini in denim.

denim: ES ingl. TS tess., tipo di tessuto jeans, molto robusto, di cotone ritorto, usato spec. per le tute da lavoro | estens. capo di abbigliamento confezionato con tale tessuto (De Mauro)

lana
– finestrata
– spigata

seta
– stampata
– patchwork
– froissé (stropicciata)

calze
– operate
– spesse

capotto
– monopetto