Le parole degli anni ’90

Sembrano già così lontani, gli anni ’90.

Mentre riordinavo materiale autentico da didattizzare (leggi: cartaccia raccolta in antichi momenti di ispirazione che dovrò man man buttare senza aver mai usato al 90%), ho trovato un articoletto del 19.11.1997, tratto da Donna moderna, una rivista anche troppo sofisticata per gli studenti di allora, sedicenni selvaggi di un istituto tecnico austriaco. Mi piace e me lo copio, per nostalgia e lessicomania:

Gli anni Novanta in una parola (di Francesca Magni)

[…] Abbiamo proposto a un noto linguista, Tullio De Mauro [di scrivere] in pochissime parole la storia dell’Italia anni Novanta. “Non è facile prevedere quali vocaboli, tra 50 anni, ci sembreranno significativi di questo decennio” dice l’esperto. “Ai nostri pronipoti il compito di giudicare se abbiamo scelto bene”.

1990: ZAPPING
Nato con il proliferare della pubblicità, che interrompe i programmi come un fastidioso insetto, nel ’90 lo zapping è diventato verbo: zappingare. Ovvero cambiare furiosamente canale per schiacciare gli spot come mosche. L’americano “to zap” da cui deriva significa proprio annientare con uno spruzzo di insetticida.

1991: TOP MODEL
Mentre Tangentopoli smaschera i politici corrotti, la moda magnifica le forme statuarie delle top model, da Claudia Schiffer a Naomi Campbell. Mai così venerate prima d’ora.

1992: CLICCARE
Navigare in Internet? Basta cliccare (schiacciare un tasto del mouse, la scatoletta con cui si guida il computer) per trovarsi in un modo in cui tutti possono comunicare con tutti. Il futuro è cominciato.

1993: GIURASSICO
Revival preistorico: i dinosauri del film Jurassic Park diventano una moda, una marea di gadget e un nuovo linguaggio. Ciò che ha fatto il suo tempo è giurassico. Come la jurassic school contro cui manifestano in piazza gli studenti.

1994: PAR CONDICIO
Silvio Berlusconi scende in campo. La gara politica è accesa e servono nuove regole. Nasce la par condicio, una parola antico (è latina) per elezioni più moderne: in tv e sui giornali tutti i politici devono avere lo stesso spazio.

1995: PULP
Gli inglesi chiamano pulp fiction i romanzi di scarso valore. L’espressione è diventata famosa grazie al regista Quentin Tarantino, che l’ha usata come titolo di un suo film. E così ha lanciato l’aggettivo pulp, con cui oggi vengono bollati gli scrittori italiani di storie eccessive, con trame da fumetto.

1996: MUCCA PAZZA
Chi mangia la carne di mucche e vitelli che hanno l’encefalite spongiforme bovina rischia di prendersi il terribile morbo: riduce il cervello a una spugna e porta a morte sicura. E’ allarme mucca pazza. Un grido di terrrore che fa sentire impotenti anche i guru della scienza. Persino quelli che, proprio nel ’96, in Scozia, hanno realizzato un vero miracolo genetico, l’ormai famosissima pecora Dolly.

1997: E-MAIL
Le missive del Duemila volano sui cavi che collegano i computer di tutto il pianeta. E-mail, cioè posta elettronica, è la parola d’ordine di questo anno che sta per finire. Forse anche dei prossimi.

Eh sì, direi che e-mail non è affatto scomparsa. Lo stesso dicasi per zapping, cliccare, top model. Par condicio cercano di eliminarla, ma nei giornali c’è sempre. La mucca pazza ha lasciato posto all’aviaria. Il pulp latita. Il giurassico è tornato a chi di competenza, gli studiosi di preistoria.

Mi piacerebbe pensare a quale sarà stata la parola chiave degli anni seguenti. Tipo: il ’98? e tutti gli anni fino al 2005?

[Posso soltanto provare una tassonomia ad alto grado autobiografico. Per il ’98 per me è stata chat. Il ’99? Vuoto pneumatico. 2000? Idem. 2001? Ground zero. 2002? Implementazione. 2003? Knowledge management. 2004? Interinale. 2005? Troppo vicino, non mi viene in mente nulla…]

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